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BASTA!
Questo diciamo ad un governo che apre e chiude le nostre aziende come interruttori e si prende il diritto di vietare il lavoro delle nostre imprese, senza trovare una strada per tutelarle. Il settore dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, pub, pizzerie, catering e discoteche) è al collasso.
Siamo esausti e increduli. Chiusi, aperti con precauzioni, aperti a metà, poi a tratti, minacce di chiudere, promesse di aprire, chiusi a singhiozzo, infine, costretti all’offensivo gioco dell’oca delle festività 2020. In un imbarazzante cortocircuito politico tra centro e periferia, scaricato sulla pelle delle imprese di questa filiera. 22 DPCM, 36 Decreti Legge, 160 giorni di chiusura, un numero imprecisato di ordinanze regionali, una differenza impressionante fra quanto annunciato e quanto attuato.
Chiediamo rispetto. E il rispetto non si traduce in ristori inadeguati e non calcolati sul fatturato delle festività natalizie, periodo fondamentale per i bilanci delle imprese della ristorazione. E non vengono affrontati né tantomeno risolti i problemi delle locazioni, dell’indebitamento e del sostentamento di imprenditori che non hanno garanzie, se non il proprio lavoro. Nonostante tutto, non ci arrendiamo. La salute è sicuramente la priorità ma riaprire è necessario. Noi vogliamo e siamo in grado di lavorare in sicurezza, garantendo la salute dei nostri dipendenti e dei nostri clienti.
Chiediamo interventi urgenti e strutturali che diano alle nostre imprese un orizzonte chiaro e certo. Non sappiamo più come dire alla politica che molti di noi rischiano di chiudere per sempre.
Ci rivolgiamo quindi agli italiani: vi chiediamo di esserci vicini e di continuare a sceglierci, dove possibile, anche in queste difficili giornate. La vostra gratificazione è la nostra forza ed il nostro futuro. Soprattutto a voi va il nostro augurio di Buon Natale.