Sovvenzioni e Contributi Pubblici: adempimenti di pubblicità e trasparenza 2022

In ottemperanza all’obbligo di pubblicità sulle erogazioni pubbliche ricevute nel 2022 dai soggetti tenuti alla pubblicazione ai sensi dell’art. 1 comma 125 ss. della L. 124/2017 AEPER, in qualità di Associazione di categoria, pubblica le informazioni relative ai propri associati che hanno beneficiato di erogazioni pubbliche.

Per i soggetti che redigono il bilancio in forma abbreviata e per quelli che non sono tenuti a redigere la Nota integrativa (imprese individuali, società di persone e micro-imprese) è previsto che l’obbligo sia assolto mediante la pubblicazione degli importi ricevuti sul proprio sito internet oppure sul sito dell’associazione di categoria.

Qui di seguito il link agli elenchi

Sovvenzioni e Contributi Pubblici: adempimenti di pubblicità e trasparenza 2021

In ottemperanza all’obbligo di pubblicità sulle erogazioni pubbliche ricevute nel 2021 dai soggetti tenuti alla pubblicazione ai sensi dell’art. 1 comma 125 ss. della L. 124/2017 AEPER, in qualità di Associazione di categoria, pubblica le informazioni relative ai propri associati che hanno beneficiato di erogazioni pubbliche.

Per i soggetti che redigono il bilancio in forma abbreviata e per quelli che non sono tenuti a redigere la Nota integrativa (imprese individuali, società di persone e micro-imprese) è previsto che l’obbligo sia assolto mediante la pubblicazione degli importi ricevuti sul proprio sito internet oppure sul sito dell’associazione di categoria.

Qui di seguito il link agli elenchi

Sovvenzioni e Contributi Pubblici: adempimenti di pubblicità e trasparenza

In ottemperanza all’obbligo di pubblicità prescritto dal DL
34/2019 AEPER, in qualità di Associazione di categoria, pubblica le
informazioni relative ai propri associati che hanno beneficiato di erogazioni
pubbliche.

Per i soggetti che redigono il bilancio in forma abbreviata e per quelli che non sono tenuti a redigere la Nota integrativa (imprese individuali, società di persone e micro-imprese) è previsto che l’obbligo sia assolto mediante la pubblicazione degli importi ricevuti sul proprio sito internet oppure sul sito dell’associazione di categoria.

L’articolo 11-sexiesdecies, D.L. n. 52/2021, c.d.  ha differito il termine per l’indicazione delle informazioni relative ai contributi e alle sovvenzioni pubbliche in nota integrativa o sul sito internet/portale digitale al 31 dicembre 2021.

Qui di seguito il link agli elenchi

Super Green Pass – Ecco cosa cambia dal 6 dicembre

Super Green Pass - Ecco cosa cambia dal 6 dicembre

Con il Decreto del 26 novembre 2021 il Governo ha sdoppiato il Green Pass. Il Green Pass Rafforzato si ottiene unicamente con il completamento del ciclo di vaccinazione oppure con la guarigione certificata dal Sars Cov 2. La validità di tale certificazione scende da 12 a 9 mesi.

Il Green Pass temporaneo si ottiene invece attraverso test molecolare o test antigenico rapido, la valenza della certificazione ha durata rispettivamente di 72 e di 48 ore.
Per accedere al proprio posto di lavoro non è necessario essere in possesso del super green pass. 

Inoltre con la conversione in legge del Decreto Green Pass il Parlamento ha deciso che al fine di semplificare le verifiche del Green Pass dei lavoratori, i lavoratori stessi possono richiedere di consegnare al proprio datore di lavoro copia della propria certificazione verde COVID-19. I lavoratori che consegnano la predetta certificazione, per tutta la durata della relativa validità, sono esonerati dai controlli da parte dei rispettivi datori di lavoro.
Tale misura a differenza del Super Green Pass è immediatamente applicabile!

Cosa cambia nella ristorazione?

A partire dal 6 dicembre e fino al 15 gennaio, con possibilità di proroga, il consumo al tavolo all’interno dei locali è consentito unicamente ai clienti muniti di Super Green Pass.
Non è necessario esibire alcuna certificazione per la consumazione all’esterno o al banco.

Restano valide le esenzioni per i minori di 12 anni e per colore che hanno idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con Circolare Ministero della Salute del 4 agosto 2021.

Per quanto riguarda il controllo delle certificazioni, questo dovrà essere svolto secondo le stesse modalità seguite fino ad oggi: attraverso l’Applicazione VerificaC19 (Qui le istruzioni date dal Governo). Entro il 6 dicembre l’Applicazione verrà aggiornata per permettere di distinguere il Green Pass base da quello rafforzato.

N.B. Tali novità sono valide per le zone Bianche tra le quali la Regione Lazio. Nel caso in cui il colore della Regione dovesse essere modificato invitiamo tutti a restare aggiornati tramite i canali dell’Associazione: questo sito e Facebook

Maker Faire Roma – IX Edizione 8-10 ottobre 2021

DALL’8 AL 10 OTTOBRE TORNA MAKER FAIRE ROME IN PRESENZA CON UN PROGRAMMA RICCO DI SORPRESE E TANTE NOVITÀ! 

Dopo l’edizione 2020, interamente digitale, Maker Faire Rome torna anche in presenza: oltre a seguirla online, su un canale dedicato, potrai anche tornare a curiosare tra gli stand, a scoprire, innovare e creare insieme con i maker e i partner, in tutta sicurezza, in una location inedita e fortemente evocativa: l’area del Gazometro Ostiense!

Clicca qui per scoprire il programma e acquistare i tuoi biglietti

Cartello per Green Pass

Clicca qui per scaricare e stampare il cartello da affiggere all’ingresso del tuo locale

In base alle disposizioni del D.L. 23 luglio 2021, n. 175 a partire da venerdì 6 agosto la consumazione al tavolo al chiuso in tutte le attività della ristorazione è riservata ai clienti muniti di Certificazione Verde (green pass).

Sono esenti i soggetti dotati di certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti dal Ministero della Salute e i minori di 12 anni esclusi dalla campagna vaccinale.

Ricordiamo che la verifica del Green Pass (in formato digitale o cartaceo) deve essere svolta tramite l’utilizzo dell’App: VerificaC19 (qui tutte le info e il link per scaricare l’app )

Per ulteriori informazioni rimandiamo al sito del Governo: clicca qui

La Protesta degli Esercenti: stampa il cartello da affiggere sulla tua vetrina.

Clicca per scaricare il cartello (Formato A4) (formato A3)

BASTA!

Questo diciamo ad un governo che apre e chiude le nostre aziende come interruttori e si prende il diritto di vietare il lavoro delle nostre imprese, senza trovare una strada per tutelarle. Il settore dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, pub, pizzerie, catering e discoteche) è al collasso.

Siamo esausti e increduli. Chiusi, aperti con precauzioni, aperti a metà, poi a tratti, minacce di chiudere, promesse di aprire, chiusi a singhiozzo, infine, costretti all’offensivo gioco dell’oca delle festività 2020. In un imbarazzante cortocircuito politico tra centro e periferia, scaricato sulla pelle delle imprese di questa filiera. 22 DPCM, 36 Decreti Legge, 160 giorni di chiusura, un numero imprecisato di ordinanze regionali, una differenza impressionante fra quanto annunciato e quanto attuato.

Chiediamo rispetto. E il rispetto non si traduce in ristori inadeguati e non calcolati sul fatturato delle festività natalizie, periodo fondamentale per i bilanci delle imprese della ristorazione. E non vengono affrontati né tantomeno risolti i problemi delle locazioni, dell’indebitamento e del sostentamento di imprenditori che non hanno garanzie, se non il proprio lavoro. Nonostante tutto, non ci arrendiamo. La salute è sicuramente la priorità ma riaprire è necessario. Noi vogliamo e siamo in grado di lavorare in sicurezza, garantendo la salute dei nostri dipendenti e dei nostri clienti.

Chiediamo interventi urgenti e strutturali che diano alle nostre imprese un orizzonte chiaro e certo. Non sappiamo più come dire alla politica che molti di noi rischiano di chiudere per sempre.

Ci rivolgiamo quindi agli italiani: vi chiediamo di esserci vicini e di continuare a sceglierci, dove possibile, anche in queste difficili giornate. La vostra gratificazione è la nostra forza ed il nostro futuro. Soprattutto a voi va il nostro augurio di Buon Natale.

PROBLEMATICHE PUBBLICI ESERCIZI ED AMA INCONTRO TRA L’AMMINISTRATORE UNICO ZAGHIS ED IL PRESIDENTE PICA

Martedì 14 luglio, presso la sede dell’AMA di via Calderon della Barca, si è tenuto un incontro tra il Presidente Aeper e Fiepet Roma Claudio Pica e l’Amministratore Unico Stefano Zaghis.

Dopo un’attenta analisi dei problemi come l’esenzione dal pagamento della Tari per il periodo del lockdownd e la pulizia dei marciapiedi, sono stati affrontati temi quali l’andamento della raccolta differenziata per le utenze non domestiche, la possibilità di effettuare lo spostamento dei cassonetti stradali ove fossero posizionati sul fronte dei locali di somministrazione anche alla luce della delibera di possibilità di ampliamento OSP e la soluzione del posizionamento dei bidoni per la differenziata per quei locali impossibilitati a collocarli all’interno.

Per quest’ultima problematica, si è deciso di proporre una soluzione comune in grado di superare anche il nodo degli orari per il ritiro e di presentarla durante il confronto con le Sovrintendenze ai Beni Culturali, Nazionale e Capitolina.

L’Amministratore ha comunicato che la Tari non è più riscossa da AMA, ma direttamente dal Comune di Roma, in seguito alla riorganizzazione delle riscossioni dettate dall’utilizzo del sistema di informatizzazione dei pagamenti verso la Pubblica Amministrazione PagoPA.

Per tutto il resto, si è concordato di realizzare un filo diretto tra l’Associazione e l’AMA che ci permetterà di segnalare direttamente i problemi dei singoli Associati alla direzione della Municipalizzata.

PERTANTO INVITIAMO TUTTI GLI ASSOCIATI AD INOLTRARE ALLA MAIL segreteria@associazionebar.it LE SEGNALAZIONI CHE RIGUARDANO:

  1.  problematiche riguardanti ritardi, orari di ritiro, ecc.  della raccolta differenziata utenze non domestiche;
  2. spostamenti ove possibile e/o pulizia dei cassonetti;
  3. pulizia delle strade anche non fossero attigue all’attività.

Per ulteriori informazioni, potete contattare i nostri uffici:

tel. 0657288854

whatsapp 3426577354

Linee Guida alla Riapertura dei Pubblici Esercizi del Lazio

La Regione Lazio ha emanato l’Ordinanza Del Presidente n°Z00041 del 16/05/2020 contenente le linee guida per la riapertura al pubblico di lunedì 18 maggio.

Qui troverai le linee guida rivolte al settore dei servizi di somministrazione di alimenti e bevande (Clicca qui per scaricare la versione stampabile per te e i tuoi collaboratori):

Le seguenti indicazioni si applicano per ogni tipo di esercizio di somministrazione di pasti e bevande, quali ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie (anche
se collocati nell’ambito delle attività ricettive, all’interno di stabilimenti balneari e nei centri commerciali
), nonché per l’attività di catering (in tal caso, se la somministrazione di alimenti avviene
all’interno di una organizzazione aziendale terza, sarà necessario inoltre rispettare le misure di prevenzione disposte da tale organizzazione).

  • Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità.
  • Potrà essere rilevata ai clienti la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
  • Gestori e lavoratori non possono iniziare il turno di lavoro se la temperatura corporea è superiore a 37,5°C.
  • È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti per i clienti e per il personale anche in più punti del locale, in particolare all’entrata e in prossimità dei servizi igienici, che dovranno essere puliti più volte al giorno.
  • Si suggerisce di dotare i bagni di asciugamani e copriwater monouso.
  • Il gestore assicura l’igienizzazione almeno due volte al giorno e la sanificazione quotidiana dei locali, degli ambienti, delle postazioni e strumenti di lavoro, dei tavoli, sedie e oggetti che vengono a contatto con i clienti, ove possibile con prodotti usa e getta.
  • Negli esercizi che dispongono di posti a sedere privilegiare l’accesso tramite prenotazione, mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato per un periodo di 30 giorni, nel rispetto della normativa sulla privacy. In tali attività non possono essere presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere.
  • Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti.
  • Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazze, plateatici), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro.
  • I tavoli devono essere disposti in modo che le sedute garantiscano il distanziamento interpersonale preferibilmente di almeno 1 metro e mezzo tra le persone, comunque non inferiore ad almeno 1 metro, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale.
    Tale distanza può essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli adeguate a prevenire il contagio tramite droplet, tenendo comunque conto del passaggio del personale di sala e fermo restando il divieto di assembramento.
  • Ove possibile, devono essere indicati percorsi differenziati in ingresso e in uscita, occorre regolare l’afflusso alla cassa e ai bagni, e pi in generale organizzare gli spostamenti all’interno del locale anche mediante segnaletica a terra, al fine di garantire il distanziamento interpersonale ed evitare incroci tra le persone.
  • La consumazione al banco è consentita solo se può essere assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale.
  • La consumazione a buffet non è consentita.
  • Il personale di servizio a contatto con i clienti deve utilizzare la mascherina e deve procedere ad una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche (prima di ogni servizio al tavolo). Ove possibile il personale, in particolare il personale di cucina, deve indossare guanti in nitrile monouso.
  • Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria.
  • La postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi); il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche, possibilmente al tavolo.
  • I clienti devono usare le mascherine all’interno dei locali quando non consumano (ad esempio per raggiungere i bagni o per pagare alla cassa). Le mascherine rimosse non devono essere poggiate sul tavolo.
  • Al termine di ogni servizio al tavolo andranno previste tutte le consuete misure di disinfezione delle superfici, evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati (saliere, oliere, ecc). Per i menù favorire la consultazione online sul proprio cellulare, o predisporre menù in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere.
  • è preferibile l’utilizzo di tovaglie e tovaglioli monouso. In caso contrario tovaglie, tovaglioli e altri tessuti per la tavola devono essere sostituiti per ogni cliente, essere messi in specifici sacchi e lavati ad almeno 60 gradi per 30 minuti.
  • I clienti sono invitati ad adottare comportamenti rigorosi al tavolo, e in generale nel locale, soprattutto innalzando la supervisione dei minori accompagnati e limitando gli spostamenti nel locale alle sole attività necessarie. Si fa leva, quindi, sul senso di responsabilità di tutti.
  • Non è consentito l’uso di appendiabiti comuni e del guardaroba.
  • Deve essere data informazione sulle misure di sicurezza dei lavoratori come da normativa vigente; deve, altresì, essere fornita completa informazione sulle norme di comportamento dei
    clienti, mediante esposizione di cartellonistica all’ingresso.

Tutte le indicazioni riportate nelle singole schede tematiche devono intendersi come integrazioni alle raccomandazioni di distanziamento sociale e igienico-comportamentali finalizzate a contrastare la diffusione di SARS-CoV-2 in tutti i contesti di vita sociale. Per tutte le procedure di pulizia,
disinfezione e sanificazione, di aerazione degli ambienti e di gestione dei rifiuti si rimanda alle indicazioni contenute rispettivamente: nel Rapporto ISS COVID-19 n. 19/2020 ³Raccomandazioni ad interim sui disinfettanti nell’attuale emergenza COVID-19: presidi medico chirurgici e biocidi´,
nel Rapporto ISS COVID-19 n. 5/2020 “Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2”, e nel Rapporto ISS COVID-19 n. 3/2020 “Indicazione ad interim per la gestione dei rifiuti urbani in relazione alla
trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2´, e nel Rapporto ISS COVID ± 19 n. 20/2020 “Indicazioni ad interim per la sanificazione degli ambienti interni nel contesto sanitario e assistenziale per prevenire la trasmissione di SARS CoV -2 e nel Rapporto ISS COVID-19 n.
21/2020 “Guida per la prevenzione della contaminazione da Legionella negli impianti idrici di strutture turistico ricettive ed altri edifici ad uso civile e industriale non utilizzate durante la pandemia COVID-19.

FASE DUE: LINEE GUIDA CONFUSE E INAPPLICABILI, COSI’ NON RIAPRIAMO

FIEPET CONFESERCENTI: A RISCHIO 300 MILA IMPRESE E 1,2 MILIONI DI POSTI DI LAVORO

Con le nuove regole si riduce ad un terzo la capacità di ristoranti e bar, così si lavora in perdita. Servono nuovi sostegni a fondo perduto per gli operatori

Regole del tutto inapplicabili, che ridurrebbero la capacità dei ristoranti ad un terzo di quella attuale, obbligandone migliaia alla chiusura definitiva. Le imprese della somministrazione Fiepet Confesercenti bocciano le linee guida sulla ristorazione diffuse oggi dall’Inail. Norme eccessivamente rigide, spesso anche confuse, ed elaborate senza la partecipazione degli imprenditori del comparto, la cui applicazione metterebbe a serio rischio il settore, che dà lavoro a 300mila imprese e 1,2 milioni di dipendenti. “La dimensione media di un ristorante, in Italia, è di 80 metri quadrati. Secondo le linee guida, una capienza sufficiente per appena 20 persone”, commenta il Presidente di Fiepet Confesercenti Giancarlo Banchieri. “Si tratta chiaramente di una condizione antieconomica, che impedisce di riavviare l’attività a meno di non raddoppiare i prezzi attuali: ma anche questo ci porterebbe alla chiusura. Al danno si aggiunge poi la beffa: non ci sono le condizioni per riaprire, ma non si può licenziare. Una situazione insostenibile”. “Troppi punti fondamentali, poi, sono ancora da chiarire”, continua Banchieri. “Come si calcola la distanza minima per le persone sedute allo stesso tavolo? Le regole di distanziamento valgono anche per l’esterno del locale? Chi certifica o comunque dà un’indicazione su quali dispositivi di schermatura è possibile installare? Se questi nodi non verranno sciolti e le regole non cambieranno moltissime imprese sceglieranno di non aprire piuttosto che lavorare in perdita. Occorrerà introdurre subito nuovi sostanziosi sostegni economici a fondo perduto per gli operatori, o i ristoranti rimarranno chiusi. Non basteranno certo i bonus da 600 o 800 euro a salvare la ristorazione italiana. Invitiamo le Regioni ad intervenire, per concordare con le categorie interessate protocolli alternativi che riescano a contemperare le esigenze di sicurezza con quelle di natura imprenditoriale”.